POKÈ

IL SUSHI HAWAIANO

Dove nasce il Pokè, detto il Sushi Hawaiano?

Nasce alle Hawaii che, bombardamento di Pearl Harbour a parte, le ha rese famose in tutto il mondo.

Origini e storia del Pokè:

L’isola è situata in mezzo all’oceano pacifico e dista dalla costa californiana più o meno 4mila km. Prima di diventare suolo statunitense, è stata approdo di tanti popoli come portoghesi, polinesiani, giapponesi e coreani. Questo incontro di culture ha fatto in modo che anche la cucina del posto si contaminasse dalle altre tradizioni culinarie. La ricetta dei nativi consisteva solo da pesce crudo a pezzetti (pok-ei significa proprio questo) alga chiamata LIMU, il tutto cosparso da noci arrostite e tritate (KUKUI). Di questa ricetta rimane ben poco, poiché nei secoli è stata modificata aggiungendo ingredienti provenienti da varie parti del mondo.

I giapponesi hanno sostituito i condimenti con salsa di soia e olio di sesamo; il pesce bianco con il tonno. Anche il riso è stato introdotto da influenze culinarie asiatiche, come anche l’accostamento del dolce, acido e piccante.

Gli americani, durante la seconda guerra mondiale, hanno portato sull’isola il polpettone in scatola mischiandolo con l’alga Nori. Questa versione non è mai stata esportata e aggiungiamo un “per fortuna!”.

Come si diffonde il Pokè nel resto del mondo?

Il merito di averlo fatto conoscere meglio, a partire dagli anni novanta, è da attribuire allo chef SAM CHOY, il quale ha voluto rendere omaggio alla cucina del pacifico.

Sono stati però alcuni imprenditori che, tornando dalle Hawaii, hanno intuito il grande potenziale del piatto poiché aveva un aspetto colorato, con ingredienti sani e di facile preparazione. Era il piatto ideale per un fast food di successo.

Prima spopola a Los Angeles in California, patria anche del famoso California roll, e poi consacrato a New York.

In Italia è arrivato nel 2017 e da lì il successo non si è ancora fermato e continua ad essere molto popolare tra i giovani e non solo. La differenza, però, è che in Italia non nasce come fast food ma viene proposta una versione più elegante, rendendola esperienza gastronomica.

Come preparare il Pokè:

La ricetta per questo piatto non serve, ma bisogna essere capaci di bilanciare bene i sapori inserendo nella bowl la giusta quantità per ogni ingrediente. Così facendo i sapori saranno ben bilanciati.

Per una versione casalinga attenzione a comprare solo pesce fresco.

Potete comporre il piatto con salmone affumicato, fettine di avocado, qualche anello di cipolla rossa cruda, dischetti di ravanello oltre, naturalmente, al riso bianco o nero se lo preferite. Potete guarnire il piatto con una spolverata di semi di sesamo nero.

Il sesamo nero, se inserito nella ricetta in piccole dosi, è un ingrediente che riesce ad abbellire il piatto senza alterarne il sapore.

Come condimento un po’ di salsa di soia e un cucchiaio di salsa all’aneto.

Se siete audaci potete inserire dei quadratini di mango.

Consiglio:

Scegliete ingredienti che, oltre a star bene insieme come gusto, riescano a dare al piatto colore. Il rosa acceso del salmone, con il verde dell’avocado o dei fagioli edamame e i puntini neri del sesamo, renderanno il piatto alla vista ancora più invitante. Non usare spezie troppo forti solo per guarnire il piatto, come ad esempio il pepe nero. Per i nostri amici ristoratori ai quali, in tema di ricette, non dobbiamo insegnare niente consigliamo però le nostre saladette da due o tre porte con coperchio copri ingredienti.

Pokè: il sushi Hawaiano. Come conservarlo e prepararlo.
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